Lo scafoide è l’osso carpale che va più spesso incontro a frattura. A causa della non sempre facile diagnosi, si ritiene che circa il 40% di tutte le fratture dello scafoide non sia diagnosticato. Inoltre, esistono molte limitazioni alla guarigione anche una volta posta la diagnosi.
In letteratura sono riportate numerose evidenze, sia sulle difficoltà di consolidazione sia sui frequenti vizi di consolidazione in seguito al trattamento ortopedico delle fratture scomposte dello scafoide carpale, con conseguenti alterazioni della cinematica carpale.
Una diagnosi precoce richiede un esame clinico approfondito e radiogrammi adeguati. Nei casi con una dolorabilità della tabacchiera anatomica ed esami radiografici iniziali negativi, è indicato ripetere le radiografie dopo due settimane, quando un certo riassorbimento del sito di frattura può facilitare la diagnosi.
Il trattamento può essere chirurgico, nei casi di frattura scomposta oppure conservativo (immobilizzazione in gesso e tutore) nei casi di frattura composta. E’ fondamentale una diagnosi corretta per la scelta del trattamento adeguato e risolutivo.